Roma, 29 luglio – Consegnate ufficialmente in Campidoglio le aree per il nuovo campus universitario della Sapienza a Pietralata. Si dà così seguito concreto alla convenzione del 23 marzo scorso tra Roma Capitale e ateneo. E prende corpo, con il prossimo avvio dei cantieri per la nuova sede Istat e con i lavori in corso per la viabilità di zona, il nuovo SDO, il sistema direzionale atteso da decenni. Hanno presentato il progetto il sindaco Gianni Alemanno, il rettore dell’università Sapienza Luigi Frati e l’assessore capitolino Fabrizio Ghera (Lavori Pubblici e Periferie).
In base alla convenzione del 23 marzo, nei prossimi tre anni saranno realizzati edifici per circa 230 mila metri cubi e 71.640 metri quadri di superficie: un vasto complesso per la ricerca con residenze per studenti e docenti, nel cuore del sistema direzionale che si va sviluppando. Nel campus troveranno dunque posto, oltre alle residenze, strutture di ricerca clinica e degenza con un polo internazionale di biotecnologie mediche. “Una seconda città universitaria di fatto”, ha detto il rettore Frati. Il tutto comporterà un investimento di circa 100 milioni di euro.
Dal punto di vista urbanistico e architettonico, il campus – completamente riprogettato, vedi qui oltre – farà perno su due piazze: quella interna al complesso, aperta al pubblico e assegnata all’ateneo (chiamato a caratterizzarla con propri “elementi identitari”); e quella esterna, costituita da una radicale rivisitazione dell’attuale largo Quintiliani (dov’è la fermata della metro) che diverrà, grazie a un concorso internazionale bandito dal Campidoglio, una “moderna piazza italiana” di 30 mila metri quadri.
Quest’ultima, in base al progetto, costituirà lo snodo centrale dello SDO, visto che su essa affacceranno le sedi universitarie, quella dell’Istat e gli altri principali edifici pubblici. E sarà l’elemento di transizione fra campus e città, marcando nel contempo la centralità del complesso universitario nel nuovo sistema direzionale di Pietralata: un territorio di oltre 170 ettari, noto per esser rimasto fermo oltre quarant’anni (lo SDO nasce con il piano regolatore del 1965 e da allora esiste solo sulla carta).
In questo ampio territorio tra Stazione Tiburtina, via dei Monti Tiburtini e via Tiburtina (lato Portonaccio) “sta finalmente sorgendo” – sottolinea il Campidoglio in una nota – “il grande complesso di edifici destinati alle sedi dell’Istat, dell’università e di altre pubbliche istituzioni, che sarà completato con infrastrutture e servizi destinati anche al quartiere già esistente di Pietralata, collocato intorno all’area rimasta completamente degradata e in stato di abbandono fino ad oggi”. Ciò vale soprattutto, prosegue il Campidoglio, per l’area su cui sorge dal 1981 la stazione Quintiliani della metro B, “un’ampia zona abbandonata e in degrado, proprio al centro di quello che doveva essere il complesso dello SDO”.
A settembre 2009, ricorda quindi la nota di Roma Capitale, è stato approvato il nuovo “progetto unitario urbanistico” dell’Assessorato ai Lavori Pubblici che ha “eliminato gli ostacoli che rendevano irrealizzabili gli interventi” e ha “concretamente accelerato lo sgombero di tutte le aree”, ricollocando gli artigiani in fabbricati comunali e i residenti a basso reddito in case popolari.
Il progetto del campus, come si diceva, è stato ampiamente riformulato: è stata eliminata la cosiddetta “piastra basamentale”, un’enorme placca di cemento armato di 80 mila metri quadri che doveva unire ai piani superiori i quattro blocchi delle sedi direzionali. La piastra, osserva il Campidoglio, avrebbe provocato degrado, tolto luce al terreno circostante, determinato inquinamento ambientale e sarebbe costata cifre cospicue.
Cancellata la mega-copertura di cemento, il nuovo progetto è stato approvato con delibera a dicembre 2010, inserendo tra l’altro migliorie alla viabilità e alla sicurezza stradale: rotatorie al posto degli incroci, un sottopasso su via Monti Tiburtini, da Pietralata verso l’ospedale Pertini e viceversa, che riconnette i settori nord e sud del quartiere e dà così piena funzione urbana alla nuova piazza davanti alla metro Quintiliani.
Nel “pacchetto” del nuovo SDO c’è anche la nuova sede Istat: 190 mila metri cubi, seimila metri quadri di uffici. Ora l’Istat, grazie alla variante approvata, può avviare i cantieri e utilizzare il finanziamento di 100 mila euro assegnato dallo stato già nel 2006 e rimasto finora inutilizzabile.
Le opere stradali a servizio del centro direzionale: sono in corso dal 2009 ed erano state affidate già nel 2007 dal Provveditorato alle Opere pubbliche, ma i lavori erano rimasti fermi a causa della indisponibilità delle aree, poi sbloccate e sgomberate dal Campidoglio dando nuovi locali a residenti e imprese. Nel comprensorio si stanno portando avanti quattro interventi principali di viabilità, per circa 4 chilometri di nuove strade e 2 di strade esistenti in ristrutturazione. Tra le opere previste ci sono due sottopassi, una galleria di 100 metri, un cavalcavia e un ponte pedonale di collegamento con la nuova Stazione Tiburtina (vedi qui appresso). I lavori, informa il Campidoglio, “sono coordinati dall’ufficio Attuazione SDO del Dipartimento Periferie di Roma Capitale e condotti per circa il 70% dal Provveditorato alle Opere pubbliche in qualità di stazione appaltante”. Come il campus universitario, le opere viarie saranno concluse entro il 2013.
Il ponte pedonale: dalla nuova piazza Quintiliani partirà un ponte meccanizzato che unirà direttamente la piazza (e con essa il centro direzionale) alla nuova Tangenziale “interna” e alla nuova Stazione Tiburtina, facendone di fatto il terminal urbano e costituendo un sistema integrato tra metropolitana, percorso ciclo-pedonale, ferrovia e viabilità su strada; il tutto a servizio dello SDO e delle sue attività.
Edifici pubblici, un moderno campus accademico, un quartiere che cambia volto, la rete stradale e dei trasporti concepita in armonia con il progetto urbanistico: il via ai lavori di Pietralata, ha detto il sindaco Alemanno, è l’alfa di “una grande opera strategica per la città”.
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